
Storia e leggende
«A due sole miglia sta Sutri, sede diletta a Cerere, e antica colonia (…) Cingono d’ogni parte il paese colline senza numero, né troppo alte, né di malagevole salita e di nessuno impedimento allo spaziar della vista, infra le quali s’aprono sui convessi fianchi ombrose e fresche caverne, e sorge frondoso il bosco a riparare l’ardore del sole (…)» Fu così che Francesco Petrarca, uno dei fondamenti della letteratura italiana, scrivendo del suo primo viaggio a Roma, descrive Sutri.
Durante un viaggio diretto verso Roma ho deciso di fare tappa per un giorno alla scoperta della storica città di Sutri nella provincia di Viterbo ed è stata subito una piacevole sorpresa, ritrovandomi perfettamente all’interno delle parole del poeta. La città si trova su un alto sperone tufaceo che domina la via Cassia, tra i Monti Cimini ed i Monti Sabatini. Conosciuta principalmente per via del suo sindaco: Vittorio Sgarbi, in pochi conoscono le sue antiche e affascinanti origini. Sono qui per raccontarvele! La sua storia è molto antica, risalente all’epoca etrusca e tutto ruota attorno alla leggenda secondo cui venne fondata dal dio Saturno, il cui culto era legato all’agricoltura e al mondo rurale. Il nome attuale si pensa derivi dall’antico etrusco Sutrinas da cui derivò il romano Sutrium. Si pensa che la città sia stata costruita da un antico popolo che venne poi sconfitto dagli etruschi, ovvero i Pelasgi. Dopo l’estesa dominazione romana, Sutri tornò protagonista nelle vicende legate a Carlo Magno. Si crede infatti che qui nacque Orlando (o Rolando) che divenne il famoso Paladino di Francia.
Fuga dal caos e totale relax
Come molti paesini di campagna e piccoli borghi, Sutri è una meta molto ambita per i viaggiatori che arrivano dalle metropoli sopratutto dalla caotica Roma, desiderosi di allontanarsi dagli ingorghi degli orari di punta e dal lavoro stressante, per godersi un po’ di tranquillità. E proprio per staccare dagli esami universitari e dal caldo della città, ho deciso di fare tappa in questa antica cittadina alla scoperta delle sue bellezze e curiosità. Vi consiglierò dove alloggiare e mangiare, cosa vedere e come godersi la città in sole 24h.

Dormire e mangiare bene a Sutri, vi svelo il mio segreto!
Dopo un’attenta ricerca di hotel e case vacanza, la mia attenzione si è soffermata su un piccolo appartamento all’interno del borgo a pochissimi metri dalla Piazza del Comune, il luogo centrale della vita di paese. La Casetta di Carlo Magno, una casa vacanza attrezzata per ogni tipo di necessità: una camera da letto, un soggiorno e una cucina in stile medievale, il tutto accompagnato da un camino per scaldarsi durante le fredde sere di inverno. Mattia, il proprietario, è riuscito a farci sentire a casa nostra aiutandoci e consigliando dove mangiare bene e a costi onesti.

Il locale consigliato e poi, anche molto apprezzato, è La Locanda di Saturno, un ristorante nascosto tra i vicoli di Sutri in una suggestiva casa medievale dalle parenti in tufo. Per chi ha l’occasione di poter mangiare fuori viene accolto da un’accogliente spazio esterno, circondati da edera e lucine per un’atmosfera romantica. I piatti della tradizione sono rivisitati con un tocco di originalità, sofisticati ma dal gusto genuino. Consiglio il filetto in crosta di nocciole.. Provare per credere!

Visitare Sutri in 24h
Una giornata per visitare questo bellissimo borgo può sembrare poco, ma con le giuste indicazioni Sutri non avrà più segreti. E se dovesse mancare qualcosa.. sarà un’ottima occasione per tornare. Durante questa breve visita della città, impossibile perdersi le antiche tombe della necropoli etrusco-romana, che caratterizzano l’antica storia di Sutri, un vero e proprio museo a cielo aperto, con 64 tombe datate al V secolo a.C. Sicuramente suggestivo, sempre lungo le mura di Sutri, è il Mitreo. Anticamente erano ambienti sotterranei utilizzati per il culto del dio Mitra, una divinità di origine mediorientale garante della stabilità sociale. Il Mitreo di Sutri in seguito venne consacrato e destinato a luogo di culto cristiano dedicato alla Madonna del Parto.

La dimostrazione più importante e imponente del periodo etrusco-romano rimane l’anfiteatro, scavato interamente in un enorme banco di tufo, rimasto sepolto per diversi secoli fino a quando nella prima metà dell’Ottocento venne scoperto grazie alla famiglia Savorelli, proprietaria del colle. Affascinante la sua storia avvolta dal mistero dato le poche notizie a noi giunte. Non esistono reperti archeologici o fonti letterarie che possano testimoniare il suo passato. Risale effettivamente all’epoca romana o appartiene a quella etrusca? Veniva usato per gli incontri dei gladiatori o per riti funebri? Vi lascio alla scoperta di questo luogo magico e meraviglioso.

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